Auto da collezione e i migliori top driver lungo un percorso di circa quindicimila mila curve e 500 chilometri, su e giù per le montagne. Partenza e arrivo, come di consueto, a Cortina d’Ampezzo, e poi i luoghi più incantevoli fra Veneto e Trentino Alto Adige: da Passo Giau al Falzarego, al Valparola; e poi Armentarola, Badia, Antermoia, il passo delle Erbe, l’ingresso trionfale all’Abbazia di Novacella, il passo Furcia e la Valdaora con le prove di Tre Cime e del passo Tre Croci. Questo, e tanto altro ancora, è la Coppa d’Oro delle Dolomiti, gara di regolarità classica, organizzata dall’Automobile Club di Belluno e dall’Automobile Club d’Italia, con la collaborazione del Club ACI Storico e ACI Sport, secondo appuntamento del Campionato Italiano Grandi Eventi di ACI Sport. Una gara che ha visto tra i partecipanti anche Stefano e Macaluso e Lucia Rota su una splendida Lancia Aurelia B20 GT del 1953 premiata da Allemano per la sua innovatività: rossa, con il numero 34 sulle portiere, il logo della Fondazione Gino Macaluso e la scritta “Club Italia” in bella vista. Tanto bella e impegnativa la “Mille Miglia delle Montagne” che concentrarsi troppo sulla guida e sul cronometro (che già con diecimila curve in meno per molti, anche dotati di grande pazienza e altrettanto grandi scorte di Travelgum, sarebbe un’impresa) pare, per i non professionisti della competizione, un peccato. Il premio finale è il potersi godere, da un punto di vista privilegiato di un finestra (o di un finestrino) aperta e in movimento sulle Dolomiti, lo spettacolo di un paesaggio da sogno.
Stefano e Macaluso e Lucia Rota, partiti da Cortina d’Ampezzo e arrivati a Cortina d’Ampezzo tutti d’un pezzo sulla loro Lancia Aurelia B20 GT, la loro Coppa d’Oro l’hanno certamente vinta.
Carlo Cavaglià per Scuderia Club Italia
foto Stefani