Tutto pronto per la Vernasca Silver Flag e tutti pronti i portacolori della Scuderia Club Italia che nel fine settimana “sfileranno”, di corsa, nel concorso dinamico di eleganza e di restauro per auto storiche lungo i circa nove chilometri del percorso che, fino al 1972 venne utilizzato per la gara in salita Castell’Arquato-Lugagnano-Vernasca. Le tre salite da Castell’Arquato a Vernasca, che contraddistinguono la manifestazione inserita, unica nel panorama italiano, tra le migliori cinque manifestazioni del mondo all’International Historic Motorsport Awards di Londra, vedranno al via ben undici Soci della Scuderia Club Italia con altrettante vetture suddivise nelle rispettive categorie di appartenenza. Si parte con la Iso Rivolta Isetta del ’54 di Francesco Pozzi, con il numero tre sulle piccole fiancate della “microvettura” prodotta dalla casa automobilistica italiana Iso di Bresso, a precedere, nella categoria Turismo, l’Alfa Romeo GTAm del ’69 portata sui Colli Piacentini da Fabio Massimo Sordi con il numero 12 sulle portiere. Quattro le Gran Turismo. Si parte con due Lancia Aurelia: la prima, con il numero 25, la B20 del ’53 di Roberto Corno; la seconda, con il numero 28, la B20 D del ’55 di Bruno Finardi. Subito dopo di lui, con il numero 29 che prende il volo sulle “Ali di Gabbiano”, sarà la volta di Massimo Sordi al volante di una Mercedes 300 SL Gullwing del ’55 che non sarà un’automobile italiana ma, certamente, è magnifica. Chiude il gruppo di Soci Club Italia su vetture Gran Turismo Ettore Carello con la De Tomaso Pantera del ’90 in concorso con il numero 69. Tra le vetture Sport brilla, con il numero 78 accanto al logo del coccodrillo nero su campo giallo, la Fiat Siluro Sport Siata 750 costruita da Angelo Dagrada nel 1950 e condotta da Marcello Gavio. Si sfila alla Vernasca Silver Flag e si sfila di corsa. Anche su auto da rally. Nella categoria “Rallyssime” i fratelli Macaluso, Massimo e Stefano, lo fanno, rispettivamente con il numero 126 e 129, al volante di una Fiat 124 Sport Spider 1600 del ’71 e di una Fiat Abarth 124 Rally del ’73. Con il numero 146 sfilerà velocissimo lungo i nove chilometri d’asfalto Giustino De Sanctis su una Lancia Delta S4 del ’96. Spetta a Piero Pissavini il compito di chiudere la “passerella Club Italia” alla Vernasca Silver Flag e lo farà al volante di una Fiat “Villoresi” 508C Balilla Siata Sport del ’36, inserita nel ricco elenco iscritti della manifestazione tra le vetture Anteguerra, con il numero 155 sulle portiere.
Tra i partecipanti alla manifestazione anche Giorgio Sargiani su una Alfa Romeo Alfa 6 del 1979. Certamente al suo fianco e al fianco dei tantissimi che gli hanno voluto bene ci sarà anche Marco Sargiani, il figlio, che alla Vernasca Silver Flag era di casa e che tutti i Soci del Club Italia vogliono ricordare con il sorriso dei giorni migliori, trascorsi condividendo la passione per le belle automobili e per le corse.
Carlo Cavaglià per Scuderia Club Italia
foto archivio Vernasca Silver Flag